Immacolata e S. Martino a Montughi

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Storia della Parrocchia

La chiesa dell’Immacolata è intitolata anche a San Martino a Montughi, che fu a lungo la parrocchia del quartiere in via Stibbert, ma per i nuovi insediamenti nella parte pianeggiante, nel 1935 fu costruito su disegno dell’architetto Primo Saccardi il nuovo edificio, consacrato nel 1958.

La chiesa dell’Immacolata, con ingresso principale in via Paoletti e un’altra entrata in via Fabroni, fu edificata sui terreni dove c’erano le case coloniche dei contadini Guidi, Bigozzi, Cerretelli e Cantini. Alla chiesa è unita appunto la chiesa di San Martino a Montughi, situata in via Stibbert, che, prima della costruzione dell’Immacolata, era la parrocchia della zona.

Il progetto per la costruzione della chiesa fu affidato agli architetti Primo Saccardi, Antonio Abram e Mario Chiari, nipote del parroco don Alessandro Sostegni. Questo progetto fu approvato nel 1935 e, il 16 giugno di quell’anno, iniziarono i lavori per la costruzione, con la posa della prima pietra, alla presenza del cardinale Elia Dalla Costa. La chiesa fu ultimata undici mesi dopo, nel 1936, ma non era ancora del tutto completata. Don Sostegni ottenne due campane dalla Chiesa di Santo Stefano a Rezzano, presso Galliano nel Mugello, campane di stile rinascimentale, una del 1415 e un’altra del 1482, rifuse entrambe nel 1771.

L’Immacolata presenta uno stile molto semplice ed ha in alto un ampio rosone circolare. All’interno, sopra l’altare laterale sinistro, c’è un affresco di Ermanno Toschi, rappresentante il Sacro Cuore che accoglie l’umanità; a sinistra dell’altare maggiore è stata costruita la Cappella della Madonna, che contiene una Madonna Immacolata in ceramica, opera del maestro Angelo Biancini di Faenza (1961), che fece anche il rivestimento dell’altare.

Nella chiesa dell’Immacolata sono presenti inoltre un fonte battesimale progettato da Daniela Del Tordello, un bassorilievo in legno della Via Crucis di Osvaldo Bulli e un organo. Nel 1977 la Curia cedette in comodato la Chiesa di Sant’Andrea a Cerreto Maggio alla parrocchia dell’Immacolata, la quale nel corso degli anni ha provveduto alla sua ristrutturazione.

Il primo parroco della chiesa è stato Don Alessandro Sostegni.

Monsignor Sostegni fu il parroco che iniziò la costruzione della Chiesa dell’Immacolata; nacque a Seravezza il 1º ottobre 1876, studiò nel Seminario di Cestello e fu ordinato Sacerdote il 18 agosto 1901. Svolse il suo primo Ministero a San Giovanni in Sugana (San Casciano in Val di Pesa) come cappellano; divenne poi parroco, nel 1903, della chiesa di San Lorenzo alle Croci nel Mugello, dove rimase fino al 1926.

Alessandro Sostegni iniziò la sua carriera di parroco il 28 luglio 1926, alla morte del priore Scarselli. Nel 1927 fece restaurare completamente la Chiesa di San Martino a Montughi e ricevette la visita del cardinale Alfonso Maria Mistrangelo e, nel 1932 e 1933 quelle del cardinale Elia Dalla Costa.

Il 13 marzo 1929 Alessandro Sostegni ricevette in affidamento un crocifisso il legno del XV secolo, opera di Romualdo da Candeli, da parte della Regia Soprintendenza all’Arte Medievale e Moderna della Toscana, per volontà del Ministero competente; questo crocifisso fu posto nella chiesa di San Martino a Montughi fino al 1936, quando venne trasportato alla nuova chiesa dell’Immacolata, dove si trova tuttora sopra all’altare. Nel 1939 consegnò alla Soprintendenza un dipinto del Vignali, firmato e datato 1631.

Don Sostegni si adoperò molto, nella seconda guerra mondiale, durante il periodo dell’occupazione tedesca a Firenze (1944). Infatti, si recò più volte a protestare presso il Comando delle truppe, accampate nelle zone della chiesa, a causa dei molti furti e delle molte violenze che avvenivano per opera dei nazisti, nonostante le risposte sconfortanti e le minacce che ogni volta riceveva. Cercò anche dei viveri per tutti quelli che erano alla fame; inoltre, nell’atrio del vicino Cinema Vittoria – ora sostituito da un palazzo residenziale -, provvide anche a soccorrere i feriti e a benedire le salme.

Nel 1935 si recò a Lourdes e, al ritorno, iniziò la costruzione di questa nuova chiesa che dedicò all’Immacolata.

Morì il 16 dicembre 1955, mentre era in ritiro per gli Esercizi Spirituali a Villa Sant’Ignazio nei pressi di Firenze.

Dal 26 ottobre 2018 la Chiesa è stata chiusa per il ripristino della navata ed è stata completamente riaperta in maniera ufficiale Domenica 8 ottobre 2023 alla presenza di S.E. Cardinale Giuseppe Betori.

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Campane

6 campane a slancio, fuse nel 1959 da Luigi Magni di San Concordio in Contrada (LU), più due campane poste alla base del campanile, rifuse nel 1771.