Immacolata e S. Martino a Montughi

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Struttura e singole parti della Messa

A partire dal II sec. abbiamo la testimonianza di San Giustino martire riguardante le linee fondamentali dello svolgimento della celebrazione eucaristica. E dobbiamo notare che esse sono rimaste praticamente invariate fino ai nostri giorni in tutte le grandi famiglie liturgiche.
Infatti il CCC ci insegna che la “Liturgia dell’Eucaristia si svolge secondo una struttura fondamentale che, attraverso i secoli, si è conservata fino a noi. Essa si articola in due grandi momenti, che formano un’unità originaria:

  • la convocazione, la “Liturgia della Parola”, con le letture, l’omelia e la preghiera universale;
  • la “Liturgia eucaristica”, con la presentazione del pane e del vino, l’azione di grazie consacratoria e la comunione.

Queste due parti dell’Eucaristia costituiscono insieme “un solo atto di culto” (SC 56). “Nella Messa, infatti, viene imbandita tanto la mensa della parola di Dio quanto la mensa del Corpo di Cristo, e i fedeli ne ricevano istruzione e ristoro” (OGMR 28). Senza dubbio quest’affermazione contiene una valorizzazione della liturgia della Parola, che prima era considerata per lo più come la parte che precede la Messa, e la cui perdita una precedente teologia morale casuistica aveva classificato solo come una colpa “ve­niale”, trattandosi solo di una parte “insignificante” (pars exigua). Queste due “parti principali” sono delimitate dai riti di introduzione e di conclusione.

Riti di introduzione

Il loro compito consiste nel fare della comunità radunata un’assemblea consapevole, e nel preparare ad ascoltare la proclamazione della parola di Dio e a celebrare degnamente l’Eucaristia. Comprendono:

  • l’introioto con il canto di ingresso;
  • Il bacio dell’altare e incensazione;
  • Il segno di croce e il saluto del popolo radu­nato;
  • La monizione introduttiva;
  • L’Atto penitenziale – il Kyrie;
  • L’inno del Gloria a Dio [nei giorni solenni di festa nelle domeniche (eccetto quelle di Avvento e di Quaresima), viene intonato il “Gloria a Dio…” (cf. OGMR 53)];
  • La Colletta;

Liturgia della parola

Comprende:

  • la proclamazione delle letture;
  • i canti tra le letture (salmo, alleluia; in Quaresima si omette l’Alleluia. Al suo posto si esegue il “Canto al vangelo”);
  • il Vangelo;
  • l’omelia;
  • la professione di fede;
  • la preghiera dei fedeli;

Liturgia eucaristica

Comprende:

  • la preparazione dei doni;
  • preghiera eucaristica;
  • riti di Comunione (inizia con il Padre Nostro);

Riti di conclusione

comprendono:

  • brevi avvisi
  • il saluto e la benedizione
  • il congedo